martedì 2 marzo 2010

senza mutande- 3° e ultima parte


L'hotel è situato sul mare, in una piccola e deliziosa caletta, ha una vista mozzafiato, però non è di prima categoria è un tre stelle, questo mi lascia perplessa, quello sembrerebbe essere un uomo abituato a ben altro.
Alla reception, chiedo del Signor Antonio De Montis Rocca,
l'impiegato mi chiede :" lei è la dottoressa Decortes ?
Al mio cenno di assenso
- Il dottor Rocca la sta aspettando, venga l'accompagno.

Attraversiamo l'atrio, e usciamo nel giardino roccioso sul mare, il profumo della salsedine mi arriva alle narici il freddo della sera mi fa rabbrividire, mi stringo l'impermeabile addosso ma è troppo leggero per quell'ora,
arriviamo a quella che sembra essere una dependance, all'ingresso l'impiegato suona il citofono:

" dottor Rocca, è arrivata la dottoressa Decortes"

La porta si apre e l'impiegato va via,
entro, c'è un piccolo disimpegno poco illuminato e un'altra porta accostata, la apro.

Un grande salone rettangolare, pieno di scatole, scaffali, scrivanie e strani macchinari, quasi fosse una sala in cui si effettuano autopsie, non c'è luce naturale, anche la temperatura sembra artificiale, e non sbaglio perché il dottor Rocca si avvicina a me, chiude la porta con prontezza e mi spiega che la temperatura lì deve rimanere costante, come costante deve rimanere l'umidità e la luminosità.

Mi accompagna attraverso un corridoio, entriamo in un altro grande salone,

un salone con una parete di cristallo trasparente affacciata sul mare, questo è quello che mi colpisce insieme al calore della stanza.

Mi guardo intorno, dopo essermi ripresa dallo spettacolo della natura,

a destra, una scrivania con il piano in cristallo e la base costituita da quella che sembra essere la radice di un tronco, sopra un pc con uno schermo extra large e ultrapiatto, attorno decine e decine di volumi aperti, sulla scrivania, per terra, sulle sedie; addossate alla parete una dozzina di statue, raffiguranti la dea madre.

Alla mia sinistra, un grande divano di pelle scura, che mostra i segni del tempo e dell'usura e due porte,

al centro un grande caminetto di forma un po' insolita inserito in una piccola parete divisoria, tra la zona lavoro e la zona relax.

Mi fa accomodare su divano, prende l'impermeabile e chiede se gradisco un the o una cioccolata.

Distrutta! Ecco come mi sento e anche affamata e bisognosa di un doccia rilassante.

" La cioccolata va bene, grazie" mentre cerco di accennare un sorriso .....

Prende, quello che sembra un cellulare dal tavolino di fronte al divano :

" Giovanni, potresti portarci due cioccolate .... Si ... va bene"

Lo osservo: l'aria è quasi più stanca della mia, si vedono le rughine attorno agli occhi e alla bocca, due solchi poi, segnano la fronte dandogli l'aria preoccupata.

Indossa un jeans, che sembra abbia conosciuto giorni migliori e una maglietta nera.

Ai piedi un paio di calze scure e niente scarpe!

Malgrado il suo abbigliamento ha l'aria elegante, come se portasse il frac.



Prende uno sgabello, dopo averlo liberato da un volume aperto, è un pezzo molto particolare, sembra antico con delle strane incisioni.

Si siede di fronte a me e mi guarda dritto negli occhi:

" Ha l'aria stanca, e mi rendo conto di aver abusato della sua gentilezza, mi rendo anche conto che parlare di lavoro in questo frangente può essere controproducente ....."

Arriva Giovanni, strano personaggio, alto circa un metro e settanta, sulla settantina, tarchiato e a disagio nei panni del cameriere.

Poggia sul tavolino un vassoio con due belle tazze fumanti di cioccolata, un bricco di panna, e dei piattini pieni di datteri, frutta secca biscottini e due fette di torta di mele ....

Va via, Il Dottor Rocca aspetta il rumore della porta che si chiude e mi porge una tazza,

il calore dalla cioccolata, attraverso la porcellana, arriva alle mie mani, Lui prende la sua e mi guarda, sento un po' di disaggio, avverto tra noi, qualcosa come una corrente elettrica, di tipo alternato, che sembra avvicinarci e respingerci al medesimo istante.

Continua :

"Ho preparato una bozza di lettera di incarico e una proposta di parcella, insieme ad una lettera sulla segretezza, anzi sarebbe meglio firmare prima quest'ultima, in maniera tale che possa spiegarle meglio il lavoro che dovrebbe svolgere e poi verificare meglio i termini dell'accordo.

Potrebbe portarseli a casa e domani mattina leggere senza fretta, in maniera da poterne discutere con calma a pranzo , le andrebbe essere mia ospite?"

- Questo sta esagerando!

Ma nulla nel suo modo fa pensare ad un tentativo di corteggiamento o altro ..... Credo stia semplicemente tentando di monopolizzare il mio tempo.

Mi fa un cenno verso la scrivania, dove si vede una cartellina .... Poi girandosi verso me

Vede la busta della merceria e sorride:

" La ringrazio di essersene presa cura"

Arrossisco e ....

" dovrei dirle che ..., sapevo già da stamattina cosa c'era in quella busta, lei ....

Ecco lei ... erano le mie ... no ecco, insomma ne ho indosso una!"

Mi guarda tra lo stupito e ... vedo che sta tentando di controllarsi.. e anche io.

Gli spiego il mio problema della biancheria e l'intoppo di stamattina e ...

Gli chiedo : " ma scusi a lei, a cosa servono?"

Mi prende per mano e mi aiuta ad alzarmi dal divano:

" cosa ne dice se iniziasse a chiamarmi Antonio e io la chiamassi Sara?"

"Per me va bene" rispondo anche se penso

- Troppa confidenza! Attenta!

Si avvicina alla scrivania e mi indica le statue della Dea Madre,

" sa cosa rappresentano?"

Faccio un segno di assenso con il capo

" la Dea madre è la mia ossessione personale!"

Il materiale con cui sono fatte quelle mutande, è stato studiato e realizzato per la conservazione di un certo tipo di reperti antichi, solo successivamente se ne sono scoperte le caratteristi che che ne fanno un tessuto adatto per un particolare tipo di pelle ..... che solo poche donne hanno.

E giuro che adesso è lui ad arrossire!

Il mio trasloco qui, ha comportato purtroppo la perdita di alcuni di questi tessuti, quando ho chiamato il laboratorio che li produce, mi ha detto che avrei potuto trovarlo sotto forma di mutande in quella merceria ."

Apre un cassetto della scrivania, ne tira fuori un contenitore in legno intarsiato, e lo apre ....

Ne tira fuori qualcosa che è dentro un sacchetto di .... Non so che tessuto sia, poi da dentro qualcos'altro .. e poi salta fuori una statuina di circa 11 centimetri raffigurante

Una donna con un bambino, di un materiale che non ho mai visto! Quasi fluorescente che cattura la luce.

I suoi occhi sono due laghi profondi, si vede che è turbato :

" Questo reperto , è nelle mie mani, semplicemente perché l'archeologia ufficiale , si rifiuta di accettarlo."

Adesso è imbarazzato e mi chiede con lo sguardo se voglio che continui.

Vorrei restare ed andarmene allo stesso tempo,

vorrei che prendesse me e mi guardasse come guarda questo magnifico pezzo di metallo.

Mentre con le mani accarezza, riverentemente la statuina riprende a parlare:

"Gli uomini primitivi adoravano le donne, perché inspiegabilmente davano la vita.

Le vedevano diventare sempre più grandi e poi nasceva un nuovo essere.

Non avevano nessuna idea del perché ciò avvenisse, istintivamente sentivano che dovevano proteggerle, per questo non abusavano di loro, come avvenne in passato quando dall'era del Toro si passò all'era dell'Ariete e dal culto della Dea madre si passò a quello del Dio della Guerra.

Mi chiedo ... - e il suo sguardo si perde nel vuoto- quando avvenne questo passaggio, forse quando l'uomo si rese conto del proprio potere riproduttivo,

forse questa scoperta lo fece sentire potente e decise di usare la sua virilità per sottomettere prima la donna e poi gli altri esseri umani .... E la Terra.

-Si riprende e mi guarda-

E' mio parere, anche se abbastanza isolato, che la simbologia taurina non sia l'immagine del Dio Toro, dio maschile della fertilità, come è scritto nei testi di archeologia ma solo la rappresentazione degli organi riproduttivi femminili.

Alcuni uomini con l'evolversi della civiltà, hanno sentito comunque la missione, chiamiamola così, del tenere vivo il culto della Dea Madre, che non sparì mai del tutto.

Se è vero, che per vivere una vita piena di significato, occorre scoprire il disegno che si è chiamati a compiere in questa vita o dimensione, come vogliamo definirla, credo che comunque bisogna per prima cosa tornare alle origini e tornare ad onorare la Dea.

Ogni donna dovrebbe cercare dentro se stessa il principio femminile che ormai si sta affievolendo, in questa civiltà in deterioramento.

La donna con il bambino è l'archetipo della femminilità, ricorda alla donna il suo compito primario che è quello di accogliere la vita e preservarla, è la coppa, il sacro Graal di questa esistenza.

All'uomo spetta il compito di onorare la Dea, di riempirne il calice per poi dissetarsi, con rispetto e gratitudine.

L'energia vitale che alberga sia negli uomini che nelle donne, deve essere usata come la cosa più preziosa per la nostra esistenza in questa dimensione terrena e ancor più per le altre dimensioni.

Chi onora la Dea ama Dio, vive in armonia e non può abusare dell'energia vitale per scopi come il potere sugli altri.

Molti non sanno che l'uso del sesso senza amore e senza rispetto apre la porta all'immondizia dell'universo, corrompendo sia gli uomini che le donne ....

E' un lungo discorso e mi spiace di aver abusato del suo tempo ...."

Rimette con reverenza la statuetta a posto, chiama Giovanni che arriva con il mio impermeabile,

mi aiuta a vestirmi ,

_" No Giovanni, accompagno io la Signora alla macchina"

Si infila un vecchio paio di scarpe da jogging un piumino e mi invita a seguirlo verso la cucina, da cui usciamo usando la porta di servizio.

-" Sara, volevo dirle che a prescindere dalla accettazione o meno del lavoro che le ho proposto,"

e fa una breve pausa, quasi alla ricerca delle parole giuste...

" Avrei veramente piacere.... "

Nel frattempo arriviamo alla mia macchina, infilo la chiave nella porta, mi giro e lo ritrovo di fronte a me.

L'aria è umida e sembra ancora più fredda della reale temperatura, sento il profumo del mare mischiato a quello della sua pelle,

sento la corrente tra noi e vorrei.......... Non lo so cosa vorrei, devo andare via!

Ripete, con gli occhi sempre più scuri e l'aria imbarazzata :" vorrei vederla anche al di fuori del lavoro!"-

butta tutto giù abbassando lo sguardo.

" lei è stata sincera, e voglio esserlo anche io, stamattina quando davanti alla merceria....."

e qui di nuovo il silenzio, imbarazzante... troppo imbarazzante

apro la portina della macchina e mi siedo, lui tiene aperto lo sportello e si appoggia al tettuccio,

" insomma, ho avuta la fuggevole vista, del velo della sua intimità..... fulvo, questo insieme alla sua intolleranza fa che lei ....."

Siamo entrambi rossi e io sono furiosa:

"Buonanotte!" dico,

lui con espressione quasi colpevole, chiude lo sportello.... Lentamente

" Non è come lei pensa.... C'è qualcosa di lei che deve sapere....."

Arrabbiata ecco come mi sento.....

Ha dato per scontato che io non sapessi

Come un qualsiasi uomo, davanti ad un bel viso e un seno prosperoso, dà per scontato che una donna per quanto intelligente possa fare solo l'esecutiva e non arrivare mai ai gradini alti della "conoscenza"

Ma lui non immagina cosa io possa sapere!

THE END

1 commento:

sergio ha detto...

Accidenti! Ecco perchè sentivo una certa sintonia nelle tue parole! Anch'io aspiro a un mondo ove il femminino sacro, la madre ancestrale, riprenda il suo posto nel cuore della gente. In parte, ma solo in parte, qualcosa è successo sia con la rivalutazione di Maria sia con quella (parziale) della Maddalena. C'è una cosa però che non mi piace, il dogma, proclamato abbastanza recentemente, della verginità di Maria. Secondo me le toglie, in parte, il ruolo di Madre e la rende... quasi sterile e distante. Molto più bella la preghiera a Isis, santa e prostituta, vergine e madre, figlia di suo padre e madre di suo padre...
Comunque, complimenti sinceri! scrivi benissimo e non trascurare questa tua capacità! Sei veramente brava.