martedì 3 luglio 2012

Sara e Antonio, le confessioni






Il suo sguardo pare accarezzarmi il viso, poi insieme abbassiamo lo sguardo e prendiamo la tazza del te,
 ha raggiunto la  giusta temperatura, entrambi lo assaporiamo senza zucchero o altro, così puro.
Antonio poggia la sua tazza nel piattino e prende un telecomando che attiva in sordina la musica....
La musica diffonde una melodia e parole a me conosciute....
E' rilassante e piano piano mentre bevo il mio te le ripeto :"Wah Yanti Kar Yanti" ...lui alza lo sguardo, gli occhi si sono fatti ancora più scuri li fissa con intensità sui miei e continua :"Jug Dut Pati Adak It Waha " e insieme :"
Brahma Deh Trescha Guru .....". Anche il mio sguardo si fissa sui suoi occhi e l'ambiente circostante inizia a svanire dolcemente... Continuiamo a recitare il mantra insieme sulla stessa modulazione, mentro il mio sguardo resta fisso sui suoi occhi, i contorni del suo viso iniziano a modificarsi, assume diverse sembianze, di vecchi di giovane... di donna, di essere straniero in questa terra...
Poi piano piano immagini e sensazioni sempre più intense.
Sento l'umidità del luogo, la fitta vegetazione, il mio respiro che diventa ansante ... il dolore della caduta e la paura, sono sola e ho paura , mi fa male una caviglia, sono mezzo nuda sporca, qualsiasi animale potrebbe fare di me il suo pasto, c'è buio...
Sento dall'alto una voce che chiama il mio nome: " Aby... Aby... "
Lo riconosco e lui, l'altro giovane che doveva essere sacrificato con me sull'altare della lussuria del capo della nostra tribù.
Noi giovani adolescenti, allevati per il sacrificio.
 Una volta all'anno durante il solstizio d’estate, due giovani adolescenti maschio e femmina vengono dati in dono al capo villaggio che sull'altare della fertilità, sacrifica la loro verginità, potendo poi per una intero anno abusare di loro a suo piacimento.
La generosità del Capo Villaggio è tale che nessuno arriva vivo, per volontà propria o del carnefice a fine anno, e quest'anno noi siamo particolarmente fortunati, i nostri predecessori si sono tolti la vita dopo solo due mesi, e lui il mostro è particolarmente desideroso di avere altra carne da macello.
Io ho deciso di scappare, da sola perchè non possiamo comunicare con altre persone del villaggio, noi le vergini, potremmo diventare impure, per poter essere poi "insozzate" a dovere dopo....
Ho deciso di scappare perchè preferisco morire prima, non ho paura della morte, ma di essere toccata da lui si, Si ho paura di quel contatto che suppongo possa annerirmi l'anima.
Ma non devo essere la sola, ad aver pensato di scappare...
Tutto questo agita il mio cuore come se lo stessi rivivendo in quello sguardo,
ma sento il mio nome e una mano che mi tira su...
vedo il polso "quel polso" e sento di essere libera.....
Le immagini spariscono e rivedo lui, Antonio, che mi guarda con lo stesso sguardo smarrito del ragazzo che mi  ha salvato.

puntate precedenti
senza mutande 1
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senza mutande 2
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senza mutande 3
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La panchina, questa volta le mutande le ho 
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Sara e Antonio (le mutande ci sono anche questa volta)
http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=2199823055937346840#editor/target=post;postID=4165038435046711380

2 commenti:

sergio ha detto...

Ma lo sai che questo è un racconto che potrebbe partecipare a qualche concorso letterario? Mi pare di avertelo già detto che hai la stoffa della scrittrice. Perché non provi?

Fiore ha detto...

grazie Sergio il tuo commento mi ha dato un grande piacere :-) quasi quanto pensare la storia. In astrologia la creatività è espressa nella quinta casa che è anche quella dell'amore. Quando elaboro la storia mi sento in uno stato alterato molto vicino a quello dell'innamoramento :-)
Ma il lavoro e la famiglia mi tengono lontana :-) però della storia ne ho scritto e pensato altri pezzi.... spero in qualche giorno di vacanza per dedicarmi alla scrittura :-)